Da qualche giorno si è conclusa la 55° edizione di Vinitaly e come spesso succede in questi casi si “tirano le somme” e a mente fredda ci si confronta per capire quali sono i punti forti sui quali spingere e quali sono i punti deboli che hanno ancora un margine di miglioramento.

Prima di addentrarci nell’argomento, bisogna fare i complimenti a Fiera Verona per tutta l’organizzazione. Quest’anno ci siamo davvero divertiti ed è stato come sempre un piacere essere presenti. Il nostro staff ha tanti Vinitaly alle spalle anche se per Aganis è stata solamente la seconda apparizione. L’anno scorso si trattava quasi di una prova generale, il lancio ufficiale di questa nuova avventura. Noi siamo sempre rimasti molto ottimisti ma era ancora prematuro fare previsioni. Come si suol dire è il mercato a giudicarti alla fine dei giochi.

Quest’anno, invece, è stato un momento di confronto. Un anno di lavoro sarebbe stato sufficiente ad ottenere delle risposte? Quale riscontro arrivava dal mercato?

La risposta è arrivata e per e non ci ha sorpreso: il mercato ha risposto entusiasta, il prodotto inizia ad essere richiesto in particolare la linea bollicine, guidata da Peteç Ribolla Gialla Spumante Brut e da Slusint Pinot Nero Spumante Rosé Brut.

In base ai dati raccolti da Coldiretti, le vendite all’estero degli spumanti italiani hanno superato i 2 miliardi di euro a valore, con un trend di crescita del 23% registrato dall’Istat nei primi 9 mesi 2022 (sul 2021). Oggi lo spumante pesa per il 24% del volume sul totale export. Anche per quanto riguarda il mercato interno è stato registrato un aumento, con una quota di spumante pari al 13,5% (era il 9% nel 2015, fonte: Osservatorio Uiv-Vinitaly).  

Tra i vini emergenti la Ribolla Gialla è al primo posto (ricerca realizzata da Circana per Vinitaly) con +12%, davanti al Muller Thurgau del Trentino Alto Adige, + 10%, e al Vermentino di Sardegna, Liguria e Toscana con +9,9%.

Va poi ricordato che già da un paio d’anni il Consorzio DOC Friuli, i produttori e anche la stessa Regione Friuli Venezia Giulia, hanno capito quanto sia importante nel mercato del vino fare lavoro di squadra e soprattutto presentare un prodotto rappresentativo, con una storia da raccontare. Quello che è stato ed è tuttora un fenomeno mondiale, ovvero il Prosecco del Veneto, è l’esempio che si vuole seguire in Friuli con il vitigno Ribolla Gialla.

In questi anni lo Spumante Ribolla Gialla è stato il protagonista delle campagne di promozione regionale e si è ritagliato un ruolo importante nell’affollato mercato delle bollicine, raccogliendo ovunque un riscontro molto favorevole che ha dato coraggio a tutti i produttori. Non va poi dimenticato l’effetto traino che la Ribolla Gialla ha avuto su tutti gli altri vitigni friulani, in particolare Friulano e Refosco.

Vinitaly 2023 ha confermato i trend di mercato. Il futuro della Ribolla Gialla è sicuramente brillante, ma c’è ancora molta strada da percorrere. La strada tracciata dai produttori e dalle istituzioni è sicuramente quella giusta. Quello che ci domandiamo è, sarà sufficiente?

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